Ipogeo di Torre Pinta
Un esempio di torre colombaia, edificata su un insediamento di epoca precedente, probabilmente cristiano.
Scheda di dettaglio
Essa rappresenta un esempio di torre colombaia, edificata su un insediamento di epoca precedente, forse cristiano, data la pianta a croce latina regolare. I tre bracci corti della croce sono orientati a Ovest, a Est e a Sud, mentre la buia galleria, lunga 33 metri, che corrisponde al braccio lungo della croce, è orientata verso Nord. Tutte le nicchie e l'ampio corridoio dal basso soffitto, presentano profonde incisioni provocate dalle unghie dei colombi. Se si osserva con più meticolosità, si noteranno alcuni particolari che rimandano direttamente alla cultura messapica: un forno utilizzato per la cremazione o per i sacrifici, centinaia di cavità adoperate come urne cinerarie e un sedile in pietra collocato lungo le pareti, utilizzato da questo popolo, secondo la loro usanza, per deporre i defunti seduti. L'origine messapica di tale struttura costituisce oggi l'ipotesi più accreditata. La scoperta di questo ipogeo, avvenuta nell'agosto del 1976, è attribuita all'architetto milanese Antonio Susini, il quale affermò con certezza che le numerose cellette esistenti ospitavano piccioni, allevati dai proprietari della vicina masseria. La posizione strategica del sito conferma la supposizione che si trattasse di colombi viaggiatori, al servizio del comando militare borbonico di presidio in Terra d'Otranto. "Avessimo trovato un vaso, una moneta, un'incisione", affermò Susini. "Invece nulla. Un fatto incredibile, tanto più se si pensa che le centinaia di nicchie scavate in ordini sovrapposti lungo tutte le pareti e nella volta debbono aver custodito altrettante urne cinerarie". Se ci si sofferma a studiarne tutte le particolarità, si noterà certamente che i loculi originari arrivano fino alla volta. Se ne aprono poi altri, più recenti. La torre vera e propria risale al Medioevo, ma ha subìto successivi rifacimenti. Tale parte è sicuramente quella meno antica ed è caratterizzata da guglie orientali di ispirazione saracena, sulle quali, in passato, furono collocate le palle turche.
Orari e giorni di apertura
Essendo il sito di proprietà privata, si può visitare chiedendo il permesso alla proprietaria, Sig.ra Maria Giovanna, la quale, molto gentilmente, si offrirà di accompagnarvi.