Santuario di S. Maria dei Martiri
"E' come il centro luminoso che irradia la storia di Otranto..." (A. Antonaci).
Scheda di dettaglio
La chiesa, intitolata anche a San Francesco da Paola, sorge su un'altura che domina la città, il Colle della Minerva. L'edificio, con annesso convento, fu edificato a partire dal 1614, al posto di una preesistente struttura voluta da Alfonso d'Aragona, in ricordo del terribile massacro dei Santi Martiri che qui ebbe luogo.
Il 14 agosto del 1480, tre giorni dopo l'occupazione della città, Acmet Pascià, comandante della flotta turca, ordinò che venissero condotti sul colle gli abitanti di sesso maschile con un'età superiore ai quindici anni. Ai prigionieri Acmet propose di rinnegare la fede cristiana e ottenere in cambio la vita.
Ottocento uomini si opposero coraggiosamente venendo decapitati, uno ad uno, su un grande masso. La tradizione narra che il primo ad essere giustiziato, Antonio Primaldo, rimase miracolosamente in piedi, senza testa, sino alla fine della macabra esecuzione. Uno dei boia saraceni, Berlabei, rimase così colpito da tale dimostrazione di fede che, gettata via l'arma, si dichiarò cristiano. La sua condanna, atroce, fu di essere impalato. Ancora oggi, lungo la scalinata, si conserva la colonna del suo supplizio. All'interno della chiesa, tra altari e dipinti di pregevole fattura, spicca l'opera di Ludovico Zoppi, datata al XVI secolo, che ritrae l'eccidio dei Martiri